Una breve storia dell’Egittologia a Pisa

Il primo corso ufficiale in Europa sulla storia, la lingua e le antichità dell’Egitto antico fu tenuto presso l’Università di Pisa nel 1826 e affidato a Ippolito Rosellini, professore di Lingue orientali, allievo e continuatore di J. F. Champollion, il decifratore del sistema geroglifico (1822). Ippolito Rosellini diresse, col sostegno di Leopoldo II di Toscana, la celebre Spedizione letteraria Toscana in Egitto e Nubia (1828-1829) a fianco della spedizione francese guidata da Champollion; i membri francesi e toscani della missione sono raffigurati in un grande quadro a olio, opera di G. Angelelli, conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Alla sua morte, nel 1843, l’insegnamento fu chiuso e per oltre un secolo tacque sia a Pisa che in Italia. Tornò quindi a essere attivato nell’ateneo pisano dall’anno accademico 1950-51, con un incarico affidato a Sergio Donadoni, allievo della Scuola Normale e laureato nel 1934 con Annibale Evaristo Breccia, storico e archeologo insigne, docente dell’Università di Pisa, di cui fu anche Rettore dal 1939 al 1941.

Con il trasferimento di Sergio Donadoni all’Università di Milano nel 1959, la cattedra passò alla sua allieva Edda Bresciani – la prima laureata italiana in Egittologia – che nel 1968 sarebbe diventata ordinario della disciplina all’Università di Pisa. La studiosa ha diretto numerose missioni archeologiche in Egitto – ad Assuan, Tebe, Saqqara e nel Fayum – con scoperte di grande rilievo scientifico, e fondato nel 1978 la rivista “Egitto e Vicino Oriente“.

Alla sua scuola si sono formati molti studiosi oggi attivi nel panorama degli studi e dell’insegnamento dell’Egittologia nelle sedi universitarie italiane, da Sergio Pernigotti a Marilina Betrò, Flora Silvano, Paolo Gallo.

La tradizione di ricerca, insegnamento e attività archeologiche dell’Egittologia a Pisa è oggi continuata da Marilina Betrò, professore ordinario della materia.